Sospiri di sollievo – buon compleanno

Oggi mi è successa una cosa strana. Oggi è il compleanno della mia bimba, compie 4 anni ed è tutta felice di essere una “bimba grande” e trasuda orgoglio ad ogni respiro. E così abbiamo dato inizio ai festeggiamenti, dei veri e propri baccanali, perché sono iniziati ieri sera con l’arrivo di un suntuoso pacco dall’Italia, carico di regali, e andranno avanti fino a sabato, culminando in una folle festa che conterrà poco meno di 20 bambini. Ho detto 20. VENTI BAMBINI. Facciamo la festa in casa. Riformulo: VENTI BAMBINI DA 0 A 6 ANNI IN CASA. Più, ovviamente, i rispettivi genitori.

Potrei chiudere qui, visto che tanto sabato sera sarò morta e la casa devastata e le bambine in lacrime per l’eccitazione e la stanchezza.

Ma no, invece ho pensato di resuscitare il mio piccolo e trascurato blog per condividere questa cosa che mi è successa oggi.

Ho accompagnato le bambine all’asilo. Saluti, abbracci, raccomandazioni, ancora saluti di quella piccola – che se non ti dice BAI BAI almeno 6 volte accompagnandosi con la manina non la puoi lasciare che si offende. Scendo le scale dopo aver finalmente depositato la piccola  e incontro di nuovo la grande che, diligente, lascia le sue cose all’attaccapanni nel corridoio angusto e affollato (dedicherò un intero post al delirio delle nursery, prometto) e mi saluta di nuovo, tutta agghindata con le sue nuove mollettine super vezzose. Così mi scappa l’ennesimo “buon compleanno amore mio, divertiti oggi all’asilo”. E esco. Respiro profondamente. C’è una bella arietta fresca fresca, o “chilly” come la chiamano qui. Oppure diciamo che “fa un freddo si pipa”, come direbbero a Livorno. E dopo questo bel respiro profondo sento che non è uno di quei respiri che mi ha riempito di aria fresca, no. E’ proprio un respiro di sollievo. Ho fatto un profondo e sentito respiro di sollievo, come nei romanzi, come nei film. E ho capito cosa vuol dire davvero. E non l’ho fatto perché avevo chiuso la porta dell’asilo alle mie spalle (sediovole!), ma perché all’improvviso mi sono sentita sollevata da decine e decine di cose, preoccupazioni, affanni.

immagine tratta da internet (catalogo tesco online)

immagine tratta da internet (catalogo tesco online)

Il numero quattro mi sballonzolava in testa, come un’immagine, come quei pallonicini lucidi e luccicanti che si comprano per le feste di compleanno. Così mi sono resa conto che questo giorno così speciale per la mia bimba è importante anche per me. Come una svolta, un punto e a capo dopo 4 anni fitti e intricati.

Scendendo verso casa, costeggiando il parco spoglio e imponente, ho sentito concretamente il senso di sollievo e mi è partita una delle mie tante liste mentali. Già perché io faccio le liste, in continuazione, per qualsiasi cosa. La lista delle cose da comprare per la spesa, banale e comune a tutti credo. Nella mia testa e su decine di pezzettini di foglio che puntualmente scordo a casa e spargo negli angoli più improbabili. Pizzini, come li chiama lui, citando Montalbano, quando li ritrova dietro al divano e nota che non ho comprato metà della roba che avevo segnato. Poi faccio la lista delle cose da fare, sull’agenda, che puntualmente mi scordo di consultare, o sul blocco degli appunti del lavoro, che puntualmente lascio sotto una pila di libri e fotocopie e al momento del bisogno non trovo mai, o meglio ancora nella mia testa, per poi dimenticarmela poco dopo. Faccio anche altre liste, a caso, su tutto: i vestiti che tanto non mi entreranno più e che quindi potrei imbustare e portare al primo charity che trovo per strada, liberando spazi prezioni, i libri che vorrei leggere, che assolutamente mi devo ricordare quell’autrice e quel titolo, così al prossimo compleanno me lo faccio regalare o al prossimo acquisto online me lo metto nel carrello, le cose da cucinare, che poi mi distraggo a fare qualcos’altro e quel menu perfetto che avevo pensato me lo scordo e poi è tardi e finiamo per mangiare pomodoro e mozzarella ghiacci di frigo. E di molto altro ancora: buoni propositi, comportamentali e dietetici, cose ganze da fare con le bimbe, che poi alla fine spesso non facciamo mai, che tanto giocano coi tupperware, post da scrivere sul blog, che poi le giornate mi fagocitano le ore che nemmeno me ne accorgo e tutto finisce catalogato in un qualche archivio nascosto e inaccessibile delle mie sinapsi.

Questa volta, col mio passo insicuro e zoppicante (ma l’ho già detto che mi sono ri-fatta male al ginocchio? proprio come due anni fa…) la testa mi si riempie grazie a questa lista, come un elenco puntato di Word. E realizzo che se la bimba compie oggi 4 anni significa che sono fuori dall’Italia da più di 5 anni. E all’improvviso questi 5 anni mi appaiono in tutta la loro densità e importanza. Continuo a camminare verso casa e la consapevolezza che sto andando a casa mi colpisce come uno schiaffo. Abbiamo-comprato-una-casa. All’estero, in un paese, in una città in cui ci eravamo trasferiti da 6 mesi. Due pazzi. Come una valanga vengo assalita da un’onda inarrestabile di ricordi che si affollano senza ordine. Pance enorme e caviglie grosse, pancia grossa mentre vado in bici (con la prima) e pancia grossa mentre devo stare sdraiata (qualche settimana con la seconda). Ospedali. Ospedali belli ma soprattutto brutti. Mascherine per l’ossigeno e tubicini. Medicine e medicine. Aghi. Funerali. Lacrime, ettolitri di lacrime, amare, disperati, qualcuna felice. Funerali, troppi, e corse precipitose a Livorno col cuore in gola, troppe anche quelle. Due bimbe. DUE. Mi pare un’enormità. 4 anni fa non c’erano, e ora riempiono praticamente ogni angolino. Traslochi, mobili smontati e rimontati, comprati, venduti, spostati, cartoni e cartoni e ancora cartoni (nell’ordine del centinaio) e valigie. Valigie come se dovessimo viaggiare per sempre. Traslochi da Livorno a Ginevra, da Ginevra a Friburgo, da Livorno a Friburgo, da Friburgo alla torre a Friburgo sul fiume, da Friburgo sul fiume a Friburgo nella piazza dal nome impronunciabile. Da Friburgo a Brighton in affitto, da Brighton in affitto a Brighton nella casa comprata. 7 traslochi in 5 anni. Sospiro di sollievo. Facciamo un piccolo elenco, le bimbe ci sono, la casa l’abbiamo comprata, lavoro l’ho trovato, lui pure. Sospirone di sollievo. Per oggi sono a posto. I ricordi e le emozioni sono continuati a fluire, senza sosta, in questa altalena di tristezza e felicità. I se e i ma si sono affacciati timidamente: se quel posto di lavoro lui non lo vinceva, se quella scelta non l’avessi fatta, se quel bambino fosse nato, se quella volta fosse stato a Livorno da solo, se fossimo rimasti a Livorno, se se se. Inutili e ininfluenti se. Perché tanto ormai è andata così.  E le perdite e i dolori, che sono, alla fine, parte della vita punto e basta, non sarebbero stati nè meno gravi nè meno forti se fossimo rimasti a Livorno.

Un momento dopo la mia concentrazione si è sciolta, la lista si è vaporizzata e subito se ne è formata un’altra. Ho iniziato a pensare alle cose da preparare per sabato e a come fa entrare tutti quei bambini nella nostra casa, pur grande, ma pur sempre una casa normale, per ora calata nel disordine assoluto e beatamente ignara che una cinquantina di persone la invaderanno tra meno di due giorni. Sposto il divano, levo la sedia a dondolo, spingo il tavolo in là in sala, metto il tavolo al muro in cucina….mhh, forse compro la casa accanto, così forse ci entriamo..ah, no, già abbiamo finito i soldi…peccato 🙂

I preparativi per la festa stavano turbando la meravigliosa e topica sensazione di sollievo che mi aveva accompagnata quasi fino a casa, così per non rovinarmi il viaggio in ascensore mi sono concentrata sulle prossime gite da fare con le bimbe e nonni e amiche e zie e zii che a breve verranno a trovarci (neuroni in alto a destra per favore scacciate il pensiero molesto del letto da ospiti che forse dovremmo comprare). Immagini idilliache di acquari e dinosauri mi hanno rallegrato fino alla porta di casa. Il mio caro vecchio mac mi ha riportata al blog, che mi ha accolta senza rinfacciarmi la mia lunga assenza. E il sollievo e la felicità hanno aleggiato ancora un po’, che ogni tanto ci vuole.

Allora buon compleanno amore mio! E no, la torta di compleanno con Hello Kitty, come da lei richiesta, non mi rovinerà la giornata, sono già sopravvissuta l’anno scorso.

La torta del compleanno dei 3 anni, con un'improbabile quanto mal realizzata Hello Kitty pirata

La torta del compleanno dei 3 anni, con un’improbabile quanto mal realizzata Hello Kitty pirata

 

6 commenti

Archiviato in cose di mamma, in giro per il Regno Unito e per il mondo, in giro per la Germania e per il mondo, Intimamente, Nostalgie, riflessioni (finto profonde) a caso

6 risposte a “Sospiri di sollievo – buon compleanno

  1. Sono decisamente meno girovaga di te e non sono mamma, cose che costituiscono una bella differenza. Però se ripenso agli ultimi 5 anni rivivo anche io una vera e propria rivoluzione. La vita, così intensa e così imprevedibile, sa essere bella anche per questo. Tanti cari auguri a te e alla tua bimba. 🙂

  2. Giorgio

    mi regali sempre dei bei momenti con i tuoi post 🙂
    melange di passione, amarezza, umorismo e ammore

  3. Teresa

    Mammamia! L’ho letto tutto d’un fiato e adesso sento un po’ d’affanno…ma non è dovuto al tuo post: ho fatto 5 traslochi in 4 anni, ho una bimba di 2 anni, a maggio ne arriverà un’altra e ci stiamo per trasferire a Brighton…la sensazione che ho provato è una sorta di “ritorno al futuro”!😳

    • Ciao! ma sei arrivata a Brighton? e come è andato il “ritorno al futuro”? 😉

      • Teresa

        Arrivata da 14 giorni…prima settimana, un incubo, ma adesso va decisamente meglio. Stamattina, con una pioggia da paura, ho portato Sofia all’asilo con Elena (3 mesi e mezzo) nel marsupio…A PIEDI! Non l’avrei mai fatto in Italia, piuttosto avrei chiamato un taxi. Ma ho deciso, per alcune cose, di vivere “all’inglese”…un po’ di strafottenza e praticità, senza farmi sopraffare continuamente dalle mie ansie, da tipica mamma italiana. Del resto, per ora abbiamo scelto così, quindi, tanto vale vivercela al meglio! 😉

  4. Nide

    Brava Nicla!!!! Sei fortissima, sei riuscita a superare ogni difficoltà!
    Un abbraccio e tanti auguri di buon compleanno a Sara…

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